L’UOMO VENUTO DA LONTANO
I 110 anni di Giovanni La Penna
di Antonio Monaco
Ha attraversato il secolo breve, per dirla con Eric Hobsbawn, e da vent’anni vive nel nuovo millennio. Fra qualche giorno l’uomo più longevo della Puglia, fra i primi d’Italia e d’Europa, compirà un compleanno degno di cronaca: Giovanni La Penna il 29 ottobre prossimo taglierà l’insolito traguardo dei 110 anni. E’ nato a Roseto Valfortore nel 1909. Questo esile signore, dai modi gentili, dalla voce flebile e dal volto venato da poche rughe, è la memoria storica del piccolo centro dei Monti Dauni. Quando nacque, in Italia c’era la Monarchia: regnava Vittorio Emanuele III di Savoia, mentre il Governo era presieduto da Giovanni Giolitti. Le guerre, la miseria, l’emigrazione, l’opulenza dei nostri giorni. Giovanni La Penna è stato spettatore, testimone e protagonista di un arco di tempo così lungo che diventa quasi difficile ripercorrere, attraverso migliaia di fotogrammi, la sua storia che prende il via in epoche lontane. Tanto che i ragazzi e giovani di oggi stentano a realizzare, attraverso la loro, pur sempre viva, immaginazione le varie fasi storiche vissute dal centenario. La Roseto degli inizi del Novecento era grande comunità contadina, permeata di miseria, quella che già qualche anno prima aveva spinto qualcuno ad attraversare l’Oceano e cercare fortuna negli Stati Uniti d’America, dando vita a quella diaspora che sembra non trovare fine. Il mondo medico e antropologico si interroga sulla longevità di quest’uomo che ha superato abbondantemente il secolo di vita e sembra non mostrare segni di cedimento. Giovanni La Penna vive i suoi giorni in una condizione di salute sorprendente. Che la genetica sia stata molto clemente nei suoi confronti è fuori di dubbio. E’ pur vero, però, che zio Giovanni, come affettuosamente lo chiamano tutti in paese, segue regole ferree sul fronte dell’alimentazione, senza mai cedere agli eccessi. Mangia tutto, ma sempre in quantità molto contenute. I suoi pasti sono accompagnati dall’immancabile bicchiere di vino. Una delle ragioni del suo buon vivere. La famiglia è la sua forza. Da anni lo accudiscono figli e nipoti, compresa Giuseppina, che il prossimo giugno compirà 100 anni. Dei quattro figli, due maschi e due femmine, avuti dalla moglie Giovannina Sbrocchi, morta nel 1984, solo due figlie sono ancora in vita, una delle quali vive in Australia, che fra pochi giorni sarà a Roseto per abbracciare il padre. Tutta la comunità rosetana, compresa quella che vive a Toronto, in Canada, è in fermento per festeggiare i 110 anni di Giovanni La Penna, l’uomo venuto da lontano e arrivato ai nostri giorni, in una Roseto che non è quella degli inizi del Novecento del secolo scorso, basta guardare i numeri dell’anagrafe: nel 1909 nacquero 170 bambini; il 2019 sarà ricordato come l’anno in cui in paese ci fu una sola nascita.