ALESSIA MARCUZZI - Un sogno, una speranza
di Nicola Chiechi
Alessia Marcuzzi è conosciuta nel mondo dello spettacolo come grande attrice, soubrette, modella, conduttrice tv etc., ma non tutti sanno che la bella show girl ha le sue radici in Puglia e proprio qui da noi, in questo bel borgo dei Monti Dauni. A Roseto Valfortore infatti hanno le loro origini i nonni, i bisnonni e la mamma Antonietta (Tony) Donatelli. A Roseto Alessia è venuta più volte da bambina con sua madre Antonietta. Qui penso abbia molti ricordi della prima infanzia. Poi, si sa, le cose della vita girano in altro modo, ti conducono in altri mondi ed è naturale che sia così.
Alessia Marcuzzi inizia la carriera televisiva nel 1991, su Telemontecarlo, con lo show “Attenti al dettaglio”. Subito dopo fa brillantemente parte del programma sportivo “Qui si gioca”, nella stagione 1991/92, insieme al grande calciatore José Altafini. In seguito conduce per diversi anni l'indimenticabile “Festivalbar”. Poi si esibisce nei programmi “Mai dire Goal”, “Le Iene”, “Grande Fratello”, “Summer festival”, “L’isola dei Famosi”, “Amici” e, non da ultimo, “Temptation Island”. Da allora i suoi brillanti successi, anche quelli cinematografici e le serie di Telefilm sul Canale 5, come ad es. “Carabinieri”, “Il giudice Mastrangelo”, “Un amore di strega”, non si contano più. C'è stato quindi un continuo crescendo nella brillante carriera della Marcuzzi.
La sua creatività e la sua voglia di fare le hanno fatto amare anche la carriera di imprenditrice, con la creazione dell'azienda Marks & Angels, fondata nel 2012, per la produzione di borse e accessori in pelle realizzati artigianalmente a mano, nonché prodotti di bellezza Made in Italy. Nel 2017 diventa ambasciatrice del “World Food Programme Italia”, e per l’occasione realizza un'edizione speciale della borsa Mary con il brand Marks & Angels, devolvendo i proventi della vendita in beneficenza all’Agenzia WFP, la più grande organizzazione umanitaria del Mondo.
Come accennato, Alessia ha origini rosetane. Il padre Eugenio è triestino, ma sua madre Antonietta (Tony) Donatelli, è rosetana doc, figlia di Giuseppe Donatelli, appartenente alla nota e tradizionale famiglia Donatelli del posto. Il padre di Alessia svolge un importante ruolo manageriale nel gruppo aziendale della figlia. Eugenio e Antonietta sono una splendida coppia di nonni, che non fanno sentire la loro mancanza ad Alessia e ai suoi figli. Ma la vera artefice della famiglia, quella che ha sempre ricoperto un ruolo importante, più volte menzionata dalla stessa Alessia, è la bisnonna Carmela De Cesare, la mamma di Antonietta. Infatti la dinamica bisnonna, nella sua veneranda età di quasi 98 anni, è tuttora molto vicina alla famiglia, a figli, nipoti e pronipoti, ed è sempre un esempio per tutti con la sua vivacità, il suo dinamismo e la sua particolare simpatia.
Ma le cose della vita, il tempo, la lontananza, a volte portano a dimenticare i ricordi più belli e più cari. Nel mio libro “Ricordi di Roseto Valfortore” (Ed. Catapano, Lucera, 2017, p.165 ss.) parlo in particolare di un mio amico: si tratta proprio del sig. Giuseppe Donatelli, scomparso oltre 50 anni fa e sepolto nel nostro cimitero. Giuseppe era il marito di Carmelina De Cesare e, quindi, nonno di Alessia Marcuzzi; una persona buona, colta, saggia e gentile con tutti. Era un alto funzionario di un importante Ente previdenziale nella capitale. Ricordo la sua piena disponibilità nei miei confronti, quando per le ferie estive ritornava con la famiglia a Roseto. Era garbato con tutti, un vero galantuomo. Con lui mi intrattenevo volentieri durante le serate estive, nei pressi del mio Ufficio, davanti la casa del suocero, Michele De Cesare, in piazza Umberto. Era un piacere ascoltarlo: era davvero una persona perbene. Molte volte, durante quelle amene serate estive, si univa a noi don Nicolino Goduto, suo cugino. Sono più che convinto che la cara Alessia sia stata sempre consapevole che la sua genialità, la sua bravura, il suo dinamismo le siano stati trasmessi dai suoi antenati, dai suoi familiari, dalle sue radici.
Durante la mia permanenza a Roseto, negli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, ebbi modo di conoscere i bisnonni di Alessia, Michele De Cesare e Antonia Finelli, due splendide figure di quei tempi. Con Michele “Cecolóne” strinsi subito rapporti per la mia attività, che mi permetteva di avere con lui continue frequentazioni. Era un uomo intelligente e garbato; ammiravo la sua gentilezza, nonché la sua diplomazia nell'esercizio dell’ attività imprenditoriale. Una persona anziana, ma ancora di bell'aspetto che, da giovane, a buon motivo, aveva potuto fare sfoggio del suo charme. Mi raccontava che durante il militare – aveva prestato servizio nell'Arma dei Carabinieri come ausiliario in un paesino del Nord Italia – erano molte le ragazze del posto a manifestargli tutta la loro simpatia e ammirazione, e non solo per la bella divisa.
La bisnonna di Alessia, Antonia Finelli, la ricordo come una donna solare, buona, sempre sorridente e gentile. Ma tanti sono i familiari e i parenti della Marcuzzi, con i quali durante quel lontano e bel periodo della mia giovinezza a Roseto ebbi modo di allacciare rapporti di stima e di amicizia. Mi piace accennare tra questi a Pina De Cesare, sorella di Carmelina e moglie del mio carissimo amico Pompeo Del Grosso; al fratello di Carmelina, Gino, uomo mite e rispettoso; all'altra sorella di Carmelina, Lucia, residente negli USA, ma spesso tra i suoi durante le ferie estive e le festività del paese di ogni anno.
In particolare va manifestata tutta la mia stima, ammirazione e simpatia per la carissima Carmelina. Chi in paese non conosce Carmelina De Cesare? Una grande donna, molto simpatica, dinamica e altruista che, pur nella sua longevità, continua a stare sempre sulla breccia. Alessia ha più volte ricordato ai propri figli che da piccola sua madre Antonietta la portava a Roseto, a trascorrere i giorni lieti del periodo estivo presso la nonna Carmela, “nonna Mela”. Si, proprio sui nostri Monti Dauni, dice Alessia, dove passava <<Giorni leggeri e spensierati, di cose semplici e persone genuine come mia nonna, il cui sguardo sincero e pieno di vita rivedo negli occhi della mia piccola figlia>> (Cfr. Alessia, in ricordo della nonna di Roseto Valfortore, in Sanbartolomeo.info, 24 giugno 2020, foto).
Non penso di aver incontrato Alessia a Roseto. Erano anni e tempi diversi. Conservo invece un bel ricordo di sua madre, Tony Donatelli. La ricordo quando da piccola, sotto lo sguardo vigile e premuroso della mamma Carmelina, scorrazzava tra i tanti tappeti dorati di granone posto ad asciugare al sole di quelle dolci estate, subito dopo la sgranatura delle pannocchie.
Anche se non ho conosciuto personalmente Alessia, ho sempre ammirato la sua grande personalità, la sua professione, la sua semplicità, oltre che i pregevoli sentimenti di umanità e altruismo di cui l'attrice è profondamente dotata. E proprio questi suoi alti sentimenti mi hanno ispirato un sogno. Ho sognato di aver incontrato Alessia a Roseto, circondata da una miriade di fan accorsi nel nostro Borgo anche da lontano. L'ho vista impegnata soprattutto in un suo importante progetto imprenditoriale riguardante il nostro territorio. Appena ho riaperto gli occhi, mi sono detto: <<Questa brillante iniziativa sarebbe davvero un miracolo, una rivoluzione per una terra di grande emigrazione>>. Ci vorrebbe veramente un rilancio per questo paese, un tempo ricco di botteghe artigianali di grande raffinatezza, dove primeggiavano piccole realtà aziendali per la tessitura e lavorazione della lana; per un territorio il cui popolo è da sempre particolarmente votato per le arti e professioni. Sarebbe una grande risorsa per quei giovani che sono rimasti ancora sul posto, con la speranza di un futuro migliore dalle nostre parti, nel nostro Sud.
Lo so, è stato solo un sogno, una chimera. Ma chissà … a volte i sogni diventano realtà.
Ndr. Ci è pervenuta dall'estensore dell'articolo su Alessia Marcuzzi, Nicola Chiechi, la seguente nota : L'articolo su Alessia Marcuzzi è stato scritto, e dato alle stampe, alcuni giorni prima che la Marcuzzi ritornasse improvvisamente a Roseto. Infatti, che l'artista capitasse all'improvviso nel Borgo rosetano era assolutamente ignorato da tutti. Nell'articolo l'estensore parla di un sogno e di una speranza. Il sogno si è in parte verificato, con l'improvviso ritorno di Alessia a Roseto dopo alcuni decenni. Sarà stata solo una coincidenza? Ora resta la speranza..